Fra gli appassionati di misteri non si parla d'altro: secondo il calendario Maya, il 21 dicembre 2012 sarà la fine del mondo. O almeno di questa era, del mondo come lo conosciamo noi adesso. I segnali che sembrano avvalorare questa ipotesi arrivano da fonti e culture diverse: i seguaci della New Age segnano per quella data l'inizio della cosiddetta "Età dell'acquario"; le profezie sui papi di Malachia si fermano al pontefice attuale; proprio per quel giorno c'è chi parla di un'invasione extraterrestre. E poi le leggende cambogiane, la profezia dei teschi di cristallo, la teoria delle piramidi d'Egitto come strategia per evitare il congiungimento dei poli previsto per la fatidica data. Fino all'ultima profezia di Nostradamus, che parla di una grande rivelazione religiosa che porrà fine al mondo come lo abbiamo conosciuto finora e darà avvio a un periodo di pace lungo 400 anni. Dobbiamo davvero aspettare quella data col fiato sospeso? E cosa succederà dopo? Sarà una catastrofe o una nuova rinascita, una inaspettata rivelazione? Il conduttore di "Voyager" guida il lettore nella fascinazione di grandi misteri e nella vertigine di domande inquietanti senza mai far perdere l'orientamento. Proponendo infine una sua originale, strabiliante, ipotesi su quello che potrebbe accadere all'alba del 21 dicembre 2012.
Fu nelle colonie greche del Mediterraneo, tra il VI e il V secolo a.C., che vennero formulate le prime congetture sulla sostanza fondamentale di cui è fatto il mondo. "Fisici" e filosofi erano alla ricerca dei principi costituenti dell'universo, e questa indagine da Talete a Eraclito, da Parmenide a Democrito condusse alle prime, originali risposte circa la natura e l'apparenza delle cose. Nell'indagare e descrivere una realtà sottostante e unificatrice, gli antichi greci erano come gli scienziati moderni. Ma, secondo il premio Nobel per la fisica Steven Weinberg, la somiglianza finisce qui. Infatti nessuno a Mileto, a Efeso, ad Abdera o ad Atene cercò mai di "spiegare" come le teorie sul principio fondamentale del kosmos rendessero conto delle apparenze, così come nessuno tentò di verificare o anche solo giustificare le proprie ipotesi. Non si trattava di pigrizia intellettuale. Semplicemente, i greci non ne avvertivano la necessità e "non lo avevano mai visto fare". Per arrivare a una comprensione scientifica del mondo si dovrà attendere, per Weinberg, la grande rivoluzione intellettuale che, tra il XVI e il XVII secolo, condurrà alla "scoperta" della scienza moderna, vale a dire quell'insieme di pratiche, di canoni e di procedure con cui oggi guardiamo ai fenomeni dell'universo.
Di che cosa è fatta la materia? Che età ha l'universo? Perché i continenti paiono tessere staccate di un puzzle? Che cosa provoca gli tsunami? Perché esistono tanti tipi di piante e animali? Chi fu il primo uomo (o donna)? Richard Dawkins, il più famoso biologo evoluzionista del mondo e grande divulgatore scientifico, ha dedicato la carriera a spiegare le meraviglie della scienza a un pubblico adulto. Ora fa squadra con l'artista Dave McKean e usa la sua straordinaria capacità divulgativa per illustrare la magia della scienza ai lettori di tutte le età. Con la sua messe di nozioni, esperimenti ideali ed eventi straordinari, corredati di splendide illustrazioni, "La realtà è magica" spiega una gamma vastissima di fenomeni naturali, dall'infinitamente grande all'infinitamente piccolo. Il volume non solo estrae dalla miniera della scienza tutti gli indizi utili alla comprensione del mondo, ma induce anche il lettore a pensare come uno scienziato: se gli antichi ci hanno tramandato affascinanti miti sulla nascita del mondo e della vita sulla Terra, è la scienza, afferma l'autore, a rispondere con chiarezza ai molti interrogativi che da sempre affascinano e attanagliano l'uomo. La realtà è magica rappresenta una guida illustrata ai segreti del mondo che ci circonda, un viaggio nel tempo e nello spazio che continuerà per molti anni a informare e divertire i lettori.